Palazzo Pendaglia
Nel XIV secolo l’attuale via Sogari fu denominata la ”Strada dei Pendaglia” infatti il nobile Bartolomeo Pendaglia, ricchissimo, abitava il palazzo all’odierno civico numero 5, dove ha sede l’I.P.S.S.A.R “Orio Vergani”, ovvero Sede dell'ISTITUTO D'ISTRUZIONE SUPERIORE VERGANI NAVARRA.
Ancora nel Settecento il Frizzi, storico della città di Ferrara, ci conferma che il palazzo “tutto messo a oro, nelle soffitta, veniva considerato pel il più bello di Ferrara”.
Nel 1452, in occasione del matrimonio di Bartolomeo Pendaglia con Margherita Costabili, onorarono quelle nozze il duca Borso d’Este, numerosi principi italiani e stranieri nonché l’Imperatore Federico III di Germania che danzò con la sposa, le regalò un prezioso gioiello e sedette alla sontuosa mensa allestita per le nozze. In quella occasione il dotto matematico ferrarese Giovanni Bianchini offrì a Sua Maestà le celeberrime “Tavole Astronomiche”.
La “Strada dei Pendaglia” assunse in seguito il nome di “Strada Sogari” dall’antica omonima famiglia ferrarese: l’avvocato Dante Sogari, per esempio, nel 1597 insegnava giurisprudenza all’Università di Ferrara e sappiamo che, tra l’altro, trattò “negozi politici” per il duca Alfonso II d’Este.
Durante il XVII secolo palazzo Pendaglia venne acquistato dal Comune e trasformato in ricovero per “le povere zitelle mendicanti”; nel 1608, sull’attuale via De’ Romei, venne costruito l’oratorio di Santa Margherito probabilmente su progetto di Giovan Battista Aleotti.
Con la promulgazione delle leggi napoleoniche l’intero complesso divenne una caserma ma nel 1831 un incendio devastò la chiesa, usata come magazzino, per cui l’edificio venne destinato ad essere in parte abitazione, in parte scuola elementare, in parte caserma dei vigili del fuoco.
Nel 1913 il campanile e i magazzini vennero demoliti e nel 1926 l’edificio venne definitivamente trasformato in scuola. Il restauro e la ristrutturazione definitivi sono avvenuti nel momento in cui il Comune di Ferrara ha deciso di riservare l’edificio ad una scuola un po’ particolare: l’Istituto Professionale di Stato per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione.
Si è c ercato di ripristinare le parti demolite e, man mano che i lavori avanzavano, si sono riscoperti tesori artistici quali decori ed affreschi tra cui lo splendido “Flagellazione di Cristo”del XV secolo dalle dimensioni di circa 120 centimetri per 65. La ricchezza dei particolari, la struttura compositiva e la capacità di rendere la terza dimensione rivelata dall’artista che lo ha dipinto, elevano la qualità dell’affresco al di sopra di quella di un’anonima produzione locale.
Va detto che molto resta ancora da indagare sui dipinti e sulle decorazioni ancora visibili nelle aule e nei laboratori del “Vergani”. Scorrono infatti lungo le pareti dell’edificio le scene di vita e gli episodi importanti di una città e di un palazzo che, all’inizio del XVI secolo, in pieno Rinascimento, era considerato il più sontuoso e bello di Ferrara, restituito alla comunità da un restauro tanto efficace quanto sapiente che non ha privato l’edificio di quel fascino che ancora lo caratterizza e che merita di essere ulteriormente indagato.
Sono stati ricostruiti i mezzanini ed i setti murari dei vani che danno su via Sogari, è stato ripristinato l’antico accesso alla torre, si sono recuperati i solai lignei ed è stata ricostruita la scala; invece nelle zone che erano state profondamente trasformate nel 1913, sono state inserite le aule specialistiche cioè le cucine, le sale da pranzo ed i laboratori di sala – bar. Sono stati realizzati inoltre alcuni spazi nel sottotetto senza peraltro alterare le altezze né la struttura lignea del coperto.